domenica 3 gennaio 2010

Certi (non) Risvegli a Mammaland


Stamattina, verso le 6.30, la fessura del mio occhio sinistro mi ha restituito un' immagine da sogno. Un cielo vagamente giallo, un silenzio spettrale e tutt' intorno la desolazione dei rami spogli.


Che schifo direte voi. Infatti. E cosa c'e' di piu' bello che restarsene al calduccio delle proprie coperte, quando fuori la prospettiva migliore e' quella di congelarsi le goccioline che cadono dal naso per vedere l' effetto che fa?


E invece dieci minuti piu' tardi la picci decide che e' ora, ed ora sia.


Seguono a ruota i richiami acuti di didi e i passi gia' energetici della maggiore, e che la giornata abbia inizio.




Ma io no non ce la faccio.




Sara' anche bello godersi le coccole dei propri figli che salutano insieme il nuovo giorno, sara' anche bello farsi aiutare ad infornare le brioches da quelle manine desidorose ed impacciate, sara' anche bello leggere lo stupore nei loro occhietti che osservano il mondo colorarsi di bianco... ma per me stamattina non c'era niente di piu' bello che godermi ancora un' altra oretta di letto.


Cosi', anche senza dormire, ma ancora con gli occhi chiusi, pensare al freddo fuori e al caldo dentro e concentrarsi cosi' tanto da non senitre nemmeno per un attimo la confusione viva delle tre voci di la'.

Nessun commento:

Posta un commento